e infine il racconto di Anne Marie…
La mia esperienza personale dell’enneagramma.
L’enneagramma ha immediatamente risvegliato in me un grande interesse. Forse era finalmente un modo per riuscire a capire il funzionamento delle mie relazioni con le altre persone e, soprattutto, con me stessa.
Mi sono riconosciuta nel tipo 5 dell’Enneagramma (l’osservatore) in modo abbastanza chiaro, con una buona presenza delle ali (6 il collaborativo e 4 l’artista).
Essendo nella triade della mente il tipo 5 è ovviamente immerso al 100% nei pensieri: se chiedi a un enneatipo 5 cosa sente, lui ti risponderà cosa pensa!
Mi sono accorta di avere proprio questa caratteristica quando – ad esempio – non mi è dato di apprezzare con immediatezza la calorosa accoglienza di un’amica. Provo sempre un distacco dagli sentimenti, dalle emozioni che è come se mi tenesse in disparte.
Grazie allo studio dell’Enneagramma ho capito che la via verso l’integrazione del mio DNA psicologico è andare verso il tipo 8 (il capo).
Infatti da quando – e ormai sono 5 anni – ho afferrato e assimilato quel percorso verso il FARE; in poche parole utilizzare quello che so e mettermi nell’ordine d’idee che sono abbastanza forte per raggiungere i miei obiettivi.
Cerco di essere disponibile verso gli altri e di dare spazio alla mia creatività!
Posso solo raccomandare vivamente a tutti di studiare l’Enneagramma innanzitutto per capire SE STESSI.
In questo modo la vita scorre più armoniosa sia verso se stessi che nei confronti delle altre persone.
Tags: buona vita, consapevolezza
March 15, 2011 at 3:06 pm |
Condivido in pieno le sensazioni di Anne Marie e confermo le sue raccomandazioni!
Lo studio dell’Enneagramma è stato illuminante, sotto parecchi aspetti.
Anche più pratico e utile della PNL…
March 17, 2011 at 8:38 pm |
brava anne marie ! che fresca e sponatanea la tua testimonianza , rende perfettamente l’idea di ciò per cui è utile l’enneagramma